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Compiti si o compiti no? Parliamone…

In questi giorni si è tornato a parlare di compiti a casa.

Complice la bagarre nata in Francia, anche qui da noi alcune voci autorevoli si stanno facendo sentire su questo tema.

Il nuovo ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, ne ha parlato a SKY TG24 e durante la visita ad alcune scuole di Ancona.

Pare che la sua opinione sia compiti si ma con modalità nuove e più “moderne” per interessare i ragazzi e coinvolgerli anche fuori dall’ambiente scolastico.


E devo dire che, a sorpresa, le sue parole mi trovano d’accordo.

I compiti ci vogliono e sono parte integrante del percorso formativo che non può essere svolto interamente durante le ore di lezione, però è anche vero che rispetto alle generazioni precedenti tante cose sono cambiate, i compiti “classici” hanno poca presa e rischiano di diventare uno scopiazzamento generale  dal web, del tutto passivo ed inutile…

Allo stesso tempo i bambini e i ragazzi hanno il sacrosanto diritto di avere del tempo per giocare e per oziare in santa pace, senza avere sempre delle attività strutturate a cui sottostare.

E’ anche vero che ci sono professori e maestri che già hanno capito che è tempo di rivedere alcuni diktat e si sono adeguati senza troppi problemi, mentre altri restano ancorati a schemi rigidi, forse per ignoranza in tema di nuove tecnologie, forse per disinteresse.

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Chiaramente si parla di scuole “classiche” perché quelle familiari, montessoriane, ecc. ecc. questi problemi non ce l’hanno, magari si potrebbe prendere spunto!

Detto questo sono curiosa di vedere che cosa si inventerà il Ministro Profumo e se le scuole recepiranno il messaggio in tempi brevi, oppure no.

Nelle scuole frequentate dai vostri figli come va?

Qui senza infamia e senza lode…

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