Bambini,  Famiglia

Questa estate per i bambini ho scelto una ragazza alla pari

Nei mesi scorsi ho meditato molto su come organizzarmi per gestire i bambini dopo la fine della scuola.

Sono fortunata perché con lo studio a casa posso gestirmi meglio di chi deve andare in ufficio ogni giorno, però sono sola e tutte le incombenze ricadono su di me, oltre al fatto che riuscire a concentrarsi per lavorare in una casa con i bambini che ogni secondo ti chiedono qualcosa, o litigano per un giocattolo, è davvero difficile.

Per il mese di giugno mi sono arrangiata con l’aiuto di mia mamma, ma per luglio e agosto dovevo trovare una soluzione.


Gli anni scorsi usufruivo di un campo estivo per alcuni giorni della settimana e negli altri me li gestivo io (sempre insieme alla nonna, santa subito!) tra casa e spiaggia, ma quest’anno volevo provare qualcosa di diverso.

Ho pensato ad una ragazza alla pari e, complice una nuova agenzia gestita da una mamma single come me, ho deciso di provare.

Una ragazza che proviene da uno stato diverso dal nostro, con una cultura diversa e che sa parlare le lingue (l’inglese in primis, ma non solo) non può che essere una nota positiva nella nostra famiglia molto “stanziale”.

Avevo già dato un’occhiata ai siti che mettono in contatto au-pair e famiglie ma l’approccio con un’agenzia vera è molto diverso.

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Aspettiamo Faustine per il 2 luglio e mi piacerebbe che questa nostra occasione diventi una serie di post per raccontare come scegliere una ragazza alla pari, come ci si deve comportare quando arriva e cosa ci si deve aspettare e per rispondere ai eventuali vostri dubbi.

Ci risentiamo tra qualche giorno, dopo il suo arrivo vi racconto…

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