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Come gestire la cronica mancanza di sonno in maternità

Parliamo un po’ di dormire e di tutto il sonno che si accumula nei primi mesi/anni da mamme?

Oggi abbiamo ospite Isabella (mamma 37enne di un piccolo distruttore professionista di nome Ethan, expat
negli USA dal 2015 e sposata con Scott, americano D.O.C.) che, in uno dei suoi post ad alto tasso di ironia, ha scritto la GUIDA DEFINITIVA per gestire la privazione del sonno in maternità.

Ti avverto che è una guida lunga e molto completa, mentre leggi ti ritroverai a sorridere e a ridere di gusto ma i consigli che contiene sono davvero utili, fanne tesoro…


Se sei ancora in attesa meglio, ti verrà un po’ di fifa adesso, ma al momento giusto saprai come uscire dal guado.

Ora lascio la parola a lei e buona lettura 🙂

<< Ho iniziato il blog Mama Made in Italy per condividere le gioie e frustrazioni della vita di mamma all’estero, ma
soprattutto per aiutare altre mamme a prendere tutto con un pizzico di auto-ironia.

Il mio motto è “Ci adattiamo a (quasi) tutto e.. Dappertutto!” perchè l’avventura è bella, ma le radici non si dimenticano.

Allo stesso modo si può cambiare tanto per i figli, ma non bisogna scordarsi di essere anche donne!

Aaah dormire!

Uno dei piaceri più grandi della vita, vero?

Anche avere figli è una gioia immensa, sei d’accordo?

Ma per qualche strano scherzo della natura le due cose non convivono bene insieme, perlomeno agli inizi!

Sembra quasi che qualche divinità lassù abbia pensato: “vuoi menartela di avere il potere divino della procreazione e provare l’amore più grande che si possa immaginare?

Allora:
1. partorirai con dolore (questa l’abbiamo già sentita vero?)
2. almeno, e dico almeno, per il primo anno di vita del nano, scordati di dormire!”
Per la prima sappiamo che è stata colpa della fatidica mela (neanche fosse una crème bruleè ricoperta di nutella), ma per la seconda… Cosa caspita abbiamo fatto di male?!
Ma non temere mamma, se da una parte la cosa non è da sottovalutare, dall’altra è assolutamente temporanea.

Entrambe queste cose andranno tenute a mente mentre vediamo insieme come gestire la privazione del sonno in maternità.

Tranquilla, ce la possiamo fare 🙂

1. Preparati mentalmente

Durante la gravidanza ti sarai sentita dire sia da altre mamme che dalla ginecologa di riposare più che puoi e finché puoi.

Ti suona familiare?

Beh, la cosa ti sarà sembrata quasi tragicomica, ma ha un suo perché.

Ora, non è che dormendo 15 ore al giorno prima del parto ti aiuterà a sentirti riposata quando dovrai occuparti giorno e notte di tuo figlio,eh?!

Se si potesse fare scorta di sonno e immagazzinarla avremmo già la soluzione facile, no?

Dormi come un orsa in letargo per gli ultimi 3 mesi di gravidanza e il problema è risolto.
Purtroppo non funziona proprio così.

Sicuramente riposarsi molto anche durante gli ultimi mesi ha i suoi molteplici vantaggi per te e per il nano.

Uno di questi è quello di goderti la libertà di dormire quando vuoi e assaporarne il piacere fisico e mentale che ne deriva.

E da qui arriva il consiglio spassionato delle mamme e ginecologhe.
Ciò che mi preme sottolineare è che l’essere riposata ti darà la possibilità di prepararti mentalmente al fatto che, per un po’, le cose saranno diverse.

Ma anche che è assolutamente normale che sia così.
Sembra assurdo, ma l’accettare nella mente e nel cuore il fatto che sarà dura a volte doversi svegliare 4 o 5 volte di notte senza avere la possibilità di recuperare durante il giorno, aiuta tanto.

E così al posto di bestemmiare in aramaico antico, magari ti sarai preparata degli esercizi di respirazione da fare quando il
gioco si farà duro 🙂

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O qualsiasi altra cosa ri-centri il tuo zen!

2. Tieni a mente che è solo una fase temporanea

Considera che ogni situazione è diversa: ci sono bambini che nei primi mesi dormono anche troppo (nel senso che li devi svegliare per assicurarti che prendano la poppata/biberon) e poi iniziano a svegliarsi più spesso a 6 mesi di vita quando già pensavi di essere fortunata.

Altri che sono famelici fin dal giorno uno e vogliono mangiare ogni ora.

Altri ancora che mangiano nella media ogni due ore, ma poi hanno coliche o reflusso, o sono bambini ad “alto contatto fisico”, oppure sono semplicemente imbestialiti di essere al mondo invece che comodi nella tua pancia 🙂
Non c’è una previsione che rispecchi universalmente ogni singola situazione.

Ma quello che è certo è che, per un motivo o per l’altro, dovrai alzarti spesso dal letto.
Questo porta tanta tanta frustrazione, stanchezza e in alcuni casi, scatti di rabbia.

Quando ti rendi conto di provare una qualsiasi di queste cose, ricorda a te stessa che è solo temporaneo e che, nel tempo, le fasi di sonno si allungano.

Non lasciare che l’irritazione prenda il sopravvento. O, se proprio devi, allontanati un attimo, caccia un urlo alla Tarzan nel cuscino e poi torna alleggerita dallo sfogo 🙂
Se poi la sensazione non dovesse passare, non esitare (ma soprattutto non vergognarti mai) a parlarne con qualcuno di fidato o con un esperto.

3. Approfitta del suo pisolino

Mi rendo perfettamente conto che non sia facile dormire a comando. Io ne sono un esempio vivente.
Anche se sei distrutta, ci sono mille fattori che potrebbero impedirti di addormentarti:
• il pensiero delle cose che ti sembra di trascurare (faccende varie)
• le mille emozioni della neo-maternità
• gli ormoni
• il fatto di essere sovraccarica di stanchezza (eh sì, non è un problema solo per I bambini)
• il piacere di avere un momento di pace tutto per te
• magari vorresti farti una doccetta con depilatina inclusa
• eccetera eccetera

Tutti questi motivi sono un vero e proprio repellente per il sonno, lo so bene.

Ma qui sta a te dare la priorità a cosa sia giusto fare.

Il sonno è un bisogno primario e ti consiglio vivamente di trattarlo come tale.

Questo significa che le faccende di casa possono aspettare, il tuo show televisivo pure, e per gli ormoni o il sovraffaticamento puoi imparare come gestirli.

Mettendoti a letto o comunque sdraiata, con le luci basse, la tv spenta o qualsiasi sia l’atmosfera che crei quando vai di solito a dormire, vedrai che in pochi minuti gli occhi si chiuderanno.

Un pisolino anche solo di 20 minuti è meglio di niente.

4. Chiedi aiuto a CHIUNQUE pur di dormire

E con questo intendo non solo cercare di seguire il consiglio del ginecologo quando ti dice di dormire quando dorme il piccolo, ma anche di non esitare a chiedere aiuto al tuo compagno, tua mamma, tuo fratello, tua sorella, zia, o alla cugina della nonna della vicina di casa (se necessario… E sarà necessario a volte, fidati).

E quando si presentano alla porta, scordati della casa in disordine e dell’accoglienza presidenziale con stuzzichini e bevande.

Il frigo lo trovano da soli.

Saluta, ringrazia, molla il pargolo e buttati nel letto con un doppio carpiato da medaglia olimpica.
Quando hai capito un attimo com’è l’andazzo ti sarà più facile anche decidere come organizzarti.

Per fare un esempio, alcune mamme che allattano al seno pompano il latte in modo che la notte sia il compagno ad alzarsi di notte, altre preferiscono alzarsi la notte e poi avere la mamma o un parente che venga ad aiutare di giorno.
Quale che sia la routine che si è instaurata, trova I momenti in cui puoi usufruire di un po’ di aiuto e non esitare a chiederlo.
Nel mio caso ad esempio, mio figlio era un orologio svizzero e per i primi mesi mangiava esattamente ogni due ore.

Ma purtroppo ha sofferto di coliche pesanti fino ai 9 mesi di vita (sì, hai capito bene).
Questo ha reso tutto un po’ più imprevedibile, ma nonostante questo siamo riusciti a trovare il nostro ritmo, pur non avendo molti aiuti.

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Spesso dopo la poppata mi mettevo il nano sul petto e mi sdraiavo sul divano. E ci facevamo la pennichella così: abbracciati come koala.

La notte io andavo a dormire verso le 22 dopo la poppata e mio marito restava in piedi fino alle 4 del mattino, consolando le sue coliche e dandogli due poppate con il biberon.

Per poi portarmi il nano nel letto alle 4 andare a dormire anche lui. E così via.

5. Fai un po’ di movimento

Lo so che stai pensando che io sia uscita completamente di senno. La privazione del sonno fa anche questo, ma ti assicuro che mi sono ripresa benissimo prima di scrivere questo articolo 🙂
Non dico necessariamente di andare in palestra a sollevare pesi o di scalare il K2.

Anche solo una passeggiata di 15 minuti va bene, ma fare movimento aiuta in tanti modi.

Lascia che te ne elenchi qualcuno:
1. crea la stanchezza fisica (a livello muscolare) che ti permetterà di addormentarti più facilmente a comando
2. spesso forza le neo-mamme ad uscire all’aria aperta e godere di un po’ d’aria fresca e due raggi di sole che fanno bene sia a te che al nanerottolo

3. aiuta ad instaurare una sana routine che porterai avanti nel tempo
4. accelera il recupero post-parto
5. previene la cosiddetta “cabin fever” o “claustrofobia da maternità” che di solito si sperimenta quando ci si sente obbligate in casa per molto tempo per poter rispondere ai bisogni del nano.
Da ex-personal trainer e sportiva potrei stare qui una vita a raccontarti dei benefici del movimento fisico giornaliero, seppur minimo.

Ma mi limiterò a dirti che, per quanto sembri paradossale, una bella passeggiata o due addominali, ti aiuteranno a dormire più spesso e meglio.

Soprattutto perché anche tuo figlio ne godrà dei benefici.

E se dorme meglio lui… Torniamo al punto 3 🙂
Sembra assurdo che, proprio quando stai sperimentando la stanchezza mentale e fisica più estenuante della tua vita, io ti dica che andare a bruciare un po’ di calorie e stiracchiare I muscoli ti faccia bene, vero?
Eppure è proprio così!

In conclusione

La divinità in questione aveva ragione: non dormirai per un po’, ma avrai tante altre gioie e soddisfazioni.
Tienilo sempre a mente, ti renderà il percorso più facile. Non voglio fare la pessimista di turno, voglio solo metterti l’anima in pace che, anche quando penserai che tuo figlio finalmente abbia preso ritmi di sonno più umani, arriverà la dentizione, e poi gli incubi notturni, e poi lo spannolinamento, e le botte di crescita.

Insomma, ci sarà sempre qualcosa. Anche se ad intermittenza. Ma è normale che sia così.
Quindi non fare l’errore che ho fatto io!

Quando tuo figlio dorme una notte intera, vai comunque a letto
presto e goditi le tue 8 ore di sonno.

Perché al primo molare o mal di pancia o influenza, ti assicuro che
mi ringrazierai.
Rivediamo al volo I punti di cui sopra, così da avere un’idea più chiara:
1. preparati mentalmente
2. tieni a mente che è solo una fase temporanea
3. approfitta del suo pisolino
4. chiedi aiuto a chiunque pur di dormire
5. fai un po’ di movimento
Poi arriverà il periodo in cui dovrai usare pentoloni e campane tibetane per convincerlo ad uscire dal letto e allora guarderai al cielo e dirai: “ma non avevo già scontato la mia penitenza?”
E dentro di te sentirai rimbombare una grassa risata satanica in risposta!
Ma tranquilla mamma, la maternità non è solo tortura medievale, giurin giuretta!! 🙂 >>

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